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Posted to utenti-it@openoffice.apache.org by Davide Dozza <da...@flossconsulting.it> on 2012/09/01 08:07:18 UTC
Re: [utenti] fork
Cara Francesca,
Il 31/08/2012 12:17, Francesca Chiarelli ha scritto:
> A me pare di capire che si va male a dare una motivazione unica e
> ufficiale da leggere, per noi comuni utenti. Mi pare di capire che ci
> sono forti tensioni e punti di vista non condivisi, quindi ciascuno
> non può che esprimere il proprio, che, come ha evidenziato Italo,
> potrebbe suscitare vespai, appunto perché è un punto di vista, non un
> fatto oggettivo indiscusso.
come hai visto poi il vespaio ipotizzato da Italo non c'è stato. Forse
perchè chi negli anni ha cercato di trovare ragioni comuni (come me) si
è rotto le scatole di lottare contro chi fa propaganda, da una parte e
dall'altra.
Ognuno ha scelto la sua strada, ognuno lo ha fatto con le sue buone
ragioni. Punto.
Rimane un fatto indiscusso: che LibreOffice prende da AOO ma non gli
ritorna nulla indietro.
Questo significa che il lavoro fatto dalla fondazione Apache è
patrimonio di tutti, anche per chi non condivide le posizioni di Apache
stessa e si fa il proprio fork.
Forse sarebbe bastato un pò più di rispetto e modi di collaborare se ne
sarebbero trovati, ma questa è un'altra storia.
> A me, personalmente, fa piacere leggere i vari punti di vista su
> questa faccenda del fork, anche se non sono addentro in questi
> ambienti e quindi ci capisco poco, ma sempre più di nulla.
> E come Guido "guarom" contino a restare con AOO, per motivi simili ai
> suoi, confidando che il mio manualone (http://ooo.fchiarelli.it/)
> valga grosso modo per entrambi, almeno nell'immediato.
> Da quanto ho capito, in maggioranza, chi usa ambiente Win (come me)
> continua con Aoo, chi usa Linux ha optato per LibreOffice. E' così?
> E dato che io tengo corsi a chi usa Win, mi conviene restare (almeno
> per ora) con Aoo. ... o no?
Ti confermo che anch'io ho la stessa esperienza. Faccio migrazioni dal
2003 (dalla 1.0 per intenderci) e chi è passato a OpenOffice.org e si
trova bene preferisce rimanerci. Così nel mondo aziendale: la percezione
che ha di Apache è di un mondo più orientato all'impresa (che è win
oriented) e la preferisce ad un approccio più comunitario e
personalistico che ha TDF.
Inoltre le aziende, a meno che non abbiano ragioni particolari, non
amano la politica degli aggiornamenti frequenti e dell'uso delle
tecnologie troppo "innovative" perchè cercano stabilità e continuità in
quello che usano.
E la politica di rilascio di LibreOffice è proprio questa: rilasciare
presto e rilasciare spesso. Questo va benissimo per un singolo o per un
piccolissimo gruppo di persone, ma in un'azienda già con qualche decina
di PC diventa un problema gestire aggiornamenti e gli inevitabili bug di
regressione che questa politica comporta.
Davide
>
> Francesca Chiarelli
> -------------------------
>
> efa@iol.it ha scritto in data 31/08/2012 11.48:
>> per la chiarezza di tutti, sarebbe bene che TDF scrivesse nella home,
>> o con un
>> link diretto,
>> la propria posizione, e le ragioni del fork.
>> Mi pare che ad oggi se ne sia parlato sempre e solo nei blog e liste
>> degli
>> sviluppatori,
>> ma per noi semplici utenti, non è sempre facile capire come avvengono
>> queste
>> cose.
>> Io conosco le due licenze (personalmente scrivo SW in GPL per
>> simpatia) e
>> capisco la convenienza di una o dell'altra per IBM,
>> però sarebbe corretto nei confronti di tutti, che si spiegasse nel
>> dettaglio
>> cosa è successo,
>> e la posizione ufficiale. Questo in effetti vale anche per AOO.
>> Queste pagine andrebbero tenute per almeno un anno, per dare il tempo
>> agli
>> utenti di leggere e informarsi.
>> In questo modo sarà più facile scegliere cosa usare, soprattutto su
>> Win32 dove
>> non è preinstallato e dove la concorrenza è forte.
>>
>> grazie,
>> Valerio
>>
>>
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>> Per cancellarsi: ooo-utenti-it-unsubscribe@incubator.apache.org
>> Per informazioni: http://www.openoffice.org/it/
>> Per avviare una nuova discussione: ooo-utenti-it@incubator.apache.org
>> Archivi:
>> http://mail-archives.apache.org/mod_mbox/incubator-ooo-utenti-it
>>
>>
>>
>
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Re: [utenti] fork
Posted by yahoo-pier_andreit <pi...@yahoo.it>.
On 01/09/12 08:07, Davide Dozza wrote:
> Cara Francesca,
>
> Il 31/08/2012 12:17, Francesca Chiarelli ha scritto:
>> A me pare di capire che si va male a dare una motivazione unica e
>> ufficiale da leggere, per noi comuni utenti. Mi pare di capire che ci
>> sono forti tensioni e punti di vista non condivisi, quindi ciascuno
>> non può che esprimere il proprio, che, come ha evidenziato Italo,
>> potrebbe suscitare vespai, appunto perché è un punto di vista, non un
>> fatto oggettivo indiscusso.
>
> come hai visto poi il vespaio ipotizzato da Italo non c'è stato. Forse
> perchè chi negli anni ha cercato di trovare ragioni comuni (come me) si
> è rotto le scatole di lottare contro chi fa propaganda, da una parte e
> dall'altra.
> Ognuno ha scelto la sua strada, ognuno lo ha fatto con le sue buone
> ragioni. Punto.
> Rimane un fatto indiscusso: che LibreOffice prende da AOO ma non gli
> ritorna nulla indietro.
> Questo significa che il lavoro fatto dalla fondazione Apache è
> patrimonio di tutti, anche per chi non condivide le posizioni di Apache
> stessa e si fa il proprio fork.
> Forse sarebbe bastato un pò più di rispetto e modi di collaborare se ne
> sarebbero trovati, ma questa è un'altra storia.
beh per AOO, essendo essa forte e massiccia, e' facile proporre licenze
libere e liberta', dove invece TDF, essendo essa debole e mingherlina,
propone licenze protettive del proprio lavoro;
sarebbe come se Mike Tyson proponesse che chiunque possa prenderlo a
pugni, quando TDF tira pugni a Tyson lui nemmeno se ne accorge, quando
pero' tocca a lui per TDF sono cavoli amari...:-))
come diceva Che Guevara la liberta' non e' libera volpe in libero pollaio..
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Re: [utenti] fork
Posted by Italo Vignoli <it...@gmail.com>.
2012/9/1 yahoo-pier_andreit <pi...@yahoo.it>
> E la politica di rilascio di LibreOffice è proprio questa: rilasciare
>> presto e rilasciare spesso. Questo va benissimo per un singolo o per un
>> piccolissimo gruppo di persone, ma in un'azienda già con qualche decina
>> di PC diventa un problema gestire aggiornamenti e gli inevitabili bug di
>> regressione che questa politica comporta.
>>
>
> gli aggiornamenti pero' non sono obbligatori, le aziende potrebbero
> tranquillamente rimanere su una versione stabile invece che avventurarsi
> sull'ultima release....:-)
>
E' proprio quello che sta succedendo, visto che TDF mantiene due versioni
del software, entrambe regolarmente aggiornate con cadenza più o meno
mensile. In questo momento, sono disponibili la 3.5.6 e la 3.6.1, la prima
più "conservatrice" e la seconda più avanzata. Per esempio, il governo
francese ha certificato LO 3.5.4 - che è la versione implementata in questo
momento - e farà lo stesso con LO 3.6.4. La distanza tra le due release è
di circa sei mesi, e non sta scritto da nessuna parte che è necessario
effettuare gli aggiornamenti ogni sei mesi. Quando una release non viene
più mantenuta perché effettuare il backport delle patch di sicurezza
diventa problematico, questo viene annunciato.
--
Italo Vignoli
phone +39.348.5653829 - voip: +39.02.320621813
skype: italovignoli - italo.vignoli@gmail.com
Re: [utenti] fork
Posted by yahoo-pier_andreit <pi...@yahoo.it>.
> Ti confermo che anch'io ho la stessa esperienza. Faccio migrazioni dal
> 2003 (dalla 1.0 per intenderci) e chi è passato a OpenOffice.org e si
> trova bene preferisce rimanerci. Così nel mondo aziendale: la percezione
> che ha di Apache è di un mondo più orientato all'impresa (che è win
> oriented) e la preferisce ad un approccio più comunitario e
> personalistico che ha TDF.
> Inoltre le aziende, a meno che non abbiano ragioni particolari, non
> amano la politica degli aggiornamenti frequenti e dell'uso delle
> tecnologie troppo "innovative" perchè cercano stabilità e continuità in
> quello che usano.
> E la politica di rilascio di LibreOffice è proprio questa: rilasciare
> presto e rilasciare spesso. Questo va benissimo per un singolo o per un
> piccolissimo gruppo di persone, ma in un'azienda già con qualche decina
> di PC diventa un problema gestire aggiornamenti e gli inevitabili bug di
> regressione che questa politica comporta.
>
> Davide
gli aggiornamenti pero' non sono obbligatori, le aziende potrebbero
tranquillamente rimanere su una versione stabile invece che avventurarsi
sull'ultima release....:-)
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