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Posted to utenti-it@openoffice.apache.org by Roberto Crosio <rc...@buzziunicem.it> on 2016/03/03 08:28:46 UTC

[utenti-it] R: [utenti-it] versioni nuove

Buon giorno a tutti,

In merito alla scelta di "far puntare" a LibO e non più ad AOO il suo "manualone", a Francesca avevo già fatto sapere quale sia la mia opinione, ma il manuale è suo, per cui scelga quale strada percorrere.



Mi limito ad indicare quanto mi fu detto da una persona che lavora a tempo pieno nell'ambito IT.



Libre Office è usato dai privati (anche perché con le distro linux se lo trovano già preinstallato), mentre nelle aziende è preferibile Apache Open Office perché più stabile; un po' quello che capita tra la distribuzione linux Debian e le altre ....



E' vero che questa considerazione risale ad almeno 2/3 anni fa, ma l'inprinting ed il feedback mi sembrano chiari.

Se poi AOO stia perdendo irrecuperabilmente colpi e LibO ne sia diventato il suo erede naturale, beh...., allora sono pronto a riconsiderare la faccenda.

E' corretto però avere dati oggettivi "tecnici", e non di statistiche sui downloads, ad esempio.




n  Cordiali Saluti
Roberto Crosio - Buzzi Unicem S.p.A.
Ufficio Appaltatori Unical - Casale Monferrato
15033 AL - Tel. +39.0142.416378 Fax +39.0142.416314





> -----Messaggio originale-----

> Da: elcico2001 एल्चिको [mailto:elcico2001@yahoo.it]

> Inviato: mercoledì 2 marzo 2016 22:25

> A: utenti-it@openoffice.apache.org

> Oggetto: Re: [utenti-it] versioni nuove

>

> Il 19/02/2016 10:59, Francesca Chiarelli ha scritto:

> > Riguardo alle statistiche segnalo questi due link:

> > http://www.openoffice.org/stats/

> >

> https://www.google.it/trends/explore#q=libreoffice%2C%20openoffice&c<https://www.google.it/trends/explore#q=libreoffice%2C%20openoffice&cmp>

> mp<https://www.google.it/trends/explore#q=libreoffice%2C%20openoffice&cmp>

> > t=q Sob... LO sta avanzando con passi da gigante... mi sa che dovrò

> > davvero aggiornare il mio manualone a LO (oltre che migliorare la

> > parte di Base e dei form, cosa che mi riprometto da anni)... Sono

> > affezionata a AOO e mi mette un po' d'ansia LO con quel suo scatenarsi

> > di aggiornamenti e add-in. Non entro nel merito delle sottigliezze

> > importanti fra le licenze, però ammetto che è un deterrente, per noi

> > utenti finali, usare un software che da e non prende.

> > :-(

> >

> > Francesca Chiarelli

> > -------------------

> Ciao,

>

> http://www.makeuseof.com/tag/libreoffice-worthy-office-crown/

>

> Secondo me ti conviene aggiornare! :D

>

> Per quanto riguarda gli aggiornamenti in Libo...

> Sono d'accordo che è una esagerazione il rilascio continuo... però basta

> prendere l'ultimo aggiornamento di una versione (cioè il rilascio con il terzo

> numero più alto - x.y.6 o x.y.7 - che è quello più testato) e disabilitare gli

> aggiornamenti automatici per stare sereni almeno per 6 mesi (su win; su

> linux gli aggiornamenti sono gestiti da repo).

>

> Se posso dire la mia... senza scatenare flame... (e anche considerando che

> ho dedicato non poco tempo - gratuitamente - alla documentazione di

> OpenOffice... e non poco tempo sto dedicando - sempre gratuitamente -

> alla documentazione di LibreOffice)...

> personalmente mi piace l'idea di un software slegato da una azienda e

> "protetto" invece da una associazione, alla cui vita tutti gli interessati

> possono partecipare su base egualitaria. Associazione alla cui vita

> partecipano anche le aziende supporter, ma in modo tale da non poterne

> condizionare la vita...

>

> Al di là del software migliore o peggiore... ché sicuramente sia LibreOffice

> che OpenOffice hanno ampi margini di miglioramento...

> Almeno però le basi di LibreOffice dovrebbero essere discretamente

> solide...

> Poi... ovviamente ognuno compie le sue scelte...

> Ciao! :)

>

>

> --

> cico

> ----

> Icq/Licq/Gaim #175451007

> Debian Powered Linux Registered User #310800 athttp://counter.li.org

> No retreat baby no surrender

> http://www.retenergie.it  - coop di produttori e utilizzatori di energia da

> fonti rinnovabili

> tad evaarthamaatra-nirbhaasaM svaruupa-shuunyam iva samaadhiH

> Sanskrit - Realize it's the common language ;-)

>

>

> ---------------------------------------------------------------------

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> For additional commands, e-mail: utenti-it-help@openoffice.apache.org<ma...@openoffice.apache.org>



Re: [utenti-it] versioni nuove

Posted by Andrea Pescetti <pe...@apache.org>.
Italo Vignoli ha scritto:
> Sono certo che questo intervento scatenerà i soliti flame.

Veramente l'atteggiamento dei membri di questa mailing list è sempre 
stato tollerante e rispettoso e spero che continui ad esserlo.

> questi sono i dati OpenHub

Non li ritengo utili. Non solo per OpenOffice o LibreOffice (entrambi 
progetti a cui ho entrambi contribuito negli anni, sempre da 
volontario), ma per qualsiasi programma. I numeri non mi sono utili 
perché non mi dicono se un programma è utile per me; è come se si 
pretendesse di sapere se un libro è bello semplicemente dal numero di 
pagine. Questa è la mia posizione personale, rispettabile come tutte le 
altre e valida, ripeto, anche al di là del caso specifico.

Ciao,
   Andrea.

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Re: [utenti-it] R: [utenti-it] versioni nuove

Posted by Italo Vignoli <it...@vignoli.org>.
On 03/03/2016 13:12, Daniele Zambelli wrote:

> Cosa è successo alla fine del 2011 che ha prodotto lo scalino visibile
> nel grafico?

Sono stati aggiunti i repository che non erano presenti in precedenza,
dato che OpenOffice in era Sun non utilizzava GIT (e soprattutto aveva
un sistema abbastanza strano di gestione delle nuove feature che usava
branch "figli", per cui i commit comparivano tutti insieme quando si
effettuava il merge in master).

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Re: [utenti-it] R: [utenti-it] versioni nuove

Posted by Daniele Zambelli <da...@gmail.com>.
Il 3 marzo 2016 12:03, Italo Vignoli <it...@vignoli.org> ha scritto:
> Per la cronaca, questi sono i dati OpenHub (nonostante quelli di AOO
> continuino a essere ampiamente taroccati con l'aggiunta del wiki e del
> sito al repository del codice sorgente, tanto che stando a questi dati
> un terzo del codice sorgente di AOO è scritto in HTML, il confronto è
> eloquente), sintetizzati nel riquadro Activity:
>
> AOO: https://www.openhub.net/p/openoffice
> LibreOffice: https://www.openhub.net/p/libreoffice

Cosa è successo alla fine del 2011 che ha prodotto lo scalino visibile
nel grafico?

Grazie

-- 

Daniele

www.fugamatematica.blogspot.com

    giusto!
    nel verso
    forse è perché non guardiamo le cose
    Quando non ci capiamo,

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Re: [utenti-it] versioni nuove

Posted by Italo Vignoli <it...@vignoli.org>.
On 03/03/2016 12:13, Roberto Crosio wrote:

> Voglio provare Libre Office...

In azienda proverei la versione più collaudata, ovvero la 5.0.5, mentre
a livello personale è possibile utilizzare l'ultima versione.

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Re: [utenti-it] versioni nuove

Posted by Italo Vignoli <it...@vignoli.org>.
On 03/03/2016 20:39, Ferrari Renato Maria wrote:

> mah, correggetemi se sbaglio, però da qualche parte avevo letto che la
> versione più stabile era la serie x.x.x.2, motivo per cui, ma anche qui
> non ricordo più nulla, un'amministrazione, mi pare francese, avesse
> scelto di aggiornare libreoffice unicamente alle versioni di cui sopra.

> Sbaglio?

Si, la numerazione delle release di LibreOffice è composta da tre cifre,
mentre la quarta è una cifra che viene utilizzata per le release
candidate (e quindi è solo interna).

In questo momento la versione più solida (non usiamo stabile, perché
tutte le versioni rilasciate sono stabili) o "still" è la 5.0.5, ovvero
la quinta minor release della famiglia 5.0. Normalmente, il software
passa da "fresh" a "still" con la quarta minor release.

La versione "fresh" è la 5.1.0 (la 5.1.1 è arrivata alla terza release
candidate, che è stata annunciata internamente oggi).

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Re: [utenti-it] versioni nuove

Posted by Ferrari Renato Maria <re...@tiscali.it>.
Il 03/03/2016 12:13, Roberto Crosio ha scritto:
> Buon giorno a tutti,
>
> D'accordo, Italo...
> Voglio provare Libre Office...
>
>
> Il giovedì 3 marzo 2016, Italo Vignoli <it...@vignoli.org> ha scritto:
>
>


mah, correggetemi se sbaglio, però da qualche parte avevo letto che la 
versione più stabile era la serie x.x.x.2, motivo per cui, ma anche qui 
non ricordo più nulla, un'amministrazione, mi pare francese, avesse 
scelto di aggiornare libreoffice unicamente alle versioni di cui sopra.

Sbaglio?

-- 

Ferrari Renato Maria
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Linux Registered Machine #104061
renatoferrari@tiscali.it


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Re: [utenti-it] versioni nuove

Posted by Roberto Crosio <rc...@gmail.com>.
Buon giorno a tutti,

D'accordo, Italo...
Voglio provare Libre Office...


Il giovedì 3 marzo 2016, Italo Vignoli <it...@vignoli.org> ha scritto:

> On 03/03/2016 08:28, Roberto Crosio wrote:
>
> > Mi limito ad indicare quanto mi fu detto da una persona che lavora a
> > tempo pieno nell'ambito IT.
>
> Talvolta, anche le persone che lavorano a tempo pieno nell'IT prendono
> delle topiche, e direi che in Italia su LibreOffice di topiche ne hanno
> prese diverse, e di dimensioni significative.
>
> > Libre Office è usato dai privati (anche perché con le distro linux
> > se lo trovano già preinstallato), mentre nelle aziende è preferibile
> > Apache Open Office perché più stabile; un po' quello che capita tra
> > la distribuzione linux Debian e le altre ....
>
> La situazione è esattamente opposta, ovvero AOO è usato di più a livello
> individuale come effetto della maggiore popolarità del brand OpenOffice
> e del fatto che gli aggiornamenti delle copie installate puntano ad AOO.
>
> A livello mondiale, e ormai anche in Italia (visto che AOO viene ormai
> usato solo da Regione Emilia Romagna), tutte le organizzazioni di una
> certa dimensione sono passate - all'estero sin dal primo momento - a
> LibreOffice.
>
> Questa è una lista di quelle conosciute:
>
> Governo Francese (500.000 PC), Comunitat Valenciana (120.000 PC),
> Ministero della Difesa Olandese (50.000 PC), Città di Monaco di Baviera
> (15.000 PC). Erano tutti partiti con OpenOffice, e sono tutti passati a
> LibreOffice. Tutti incompetenti?
>
> Ospedali di Copenhaghen (25.000 PC), Gruppo Banco Popolare (15.000 PC),
> Stato Maggiore della Difesa (150.000 PC), Regione Umbria (3.000 PC),
> Province di Cremona e Macerata (500 PC ciascuna), Provincia di Milano
> (1.200 PC), Comuni di Piacenza e Reggio Emilia (500 PC ciascuno), sono
> partiti direttamente con LibreOffice. Tutti incompetenti?
>
> La Provincia di Trento aveva iniziato a migrare ad AOO, ma dopo circa un
> anno dall'inizio della migrazione è passata a LibreOffice.
>
> La Provincia di Bolzano sta migrando a LibreOffice, la Regione Valle
> d'Aosta sta iniziando il processo di migrazione a LibreOffice, la
> Regione Piemonte dovrebbe iniziare a breve.
>
> Facendo qualche ricerca potrei aggiungere altri nomi, ma credo di aver
> già fornito un elenco abbastanza esauriente. Tutti incompetenti?
>
> > E' vero che questa considerazione risale ad almeno 2/3 anni fa, ma
> > l'inprinting ed il feedback mi sembrano chiari.
>
> In Italia c'è stato chi ha fatto propria la teoria secondo la quale AOO,
> essendo sostenuto da IBM (gli sviluppatori a tempo pieno, quando
> c'erano, erano pagati da IBM), era un prodotto più professionale e più
> solido, e di conseguenza ha sposato la tesi - creata da IBM (che ha
> creato il progetto AOO con la speranza di uccidere LibreOffice, fatto
> ormai riconosciuto dalla stessa IBM) - che LibreOffice fosse un software
> "sperimentale".
>
> Tutto questo è successo solo in Italia, visto che al di fuori
> dell'Italia la comunità AOO non ha mai contato su più di una ventina di
> membri attivi a livello mondiale, a cui si sono aggiunti personaggi che
> per motivazioni personali hanno assecondato il progetto di eliminazione
> di LibreOffice (basta leggere gli archivi della mailing list AOO per
> avere una conferma di questo fatto).
>
> Giova ricordare che gli sviluppatori IBM sono scomparsi dal progetto AOO
> a tre anni esatti di distanza dalla creazione del progetto, quando è
> stato chiaro che l'obiettivo di uccidere LibreOffice era fallito, per
> cui il budget triennale stanziato nel 2011 non è stato rinnovato (e gli
> sviluppatori sono stati dirottati su altri progetti: oggi almeno uno di
> loro lavora a tempo pieno su LibreOffice).
>
> > E' corretto però avere dati oggettivi "tecnici", e non di
> > statistiche sui downloads, ad esempio.
>
> I dati oggettivi sono stati forniti a più riprese, anche se Rob Weir di
> IBM li ha sempre tacciati di dati "falsificati" (e per sostenere questa
> posizione ha falsificato i dati di AOO su OpenHub, ma nonostante questo
> non è mai riuscito a produrre dei dati tali da corroborare la sua tesi,
> secondo la quale i numeri di AOO erano migliori di quelli di LibreOffice).
>
> Comunque, questi sono i dati aggiornati che visualizzano l'attività di
> sviluppo corrente sui repository:
>
> ULTIMO MESE
>
> AOO: https://github.com/apache/openoffice/pulse/monthly
> LibreOffice: https://github.com/LibreOffice/core/pulse/monthly
>
> ULTIMI 12 MESI
>
> AOO: https://github.com/apache/openoffice/graphs/commit-activity
> LibreOffice: https://github.com/LibreOffice/core/graphs/commit-activity
>
> Guardare sempre con attenzione la scala sulla sinistra dei grafici.
>
> Per la cronaca, questi sono i dati OpenHub (nonostante quelli di AOO
> continuino a essere ampiamente taroccati con l'aggiunta del wiki e del
> sito al repository del codice sorgente, tanto che stando a questi dati
> un terzo del codice sorgente di AOO è scritto in HTML, il confronto è
> eloquente), sintetizzati nel riquadro Activity:
>
> AOO: https://www.openhub.net/p/openoffice
> LibreOffice: https://www.openhub.net/p/libreoffice
>
> Sono certo che questo intervento scatenerà i soliti flame. Per chi
> volesse saperne di più sulle mie posizioni, ovviamente schierate dalla
> parte di LibreOffice (essendo uno dei fondatori del progetto), c'è il
> blog all'indirizzo: http://www.italovignoli.com.
>
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Cordiali saluti
Roberto Crosio

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Re: [utenti-it] R: [utenti-it] versioni nuove

Posted by Italo Vignoli <it...@vignoli.org>.
On 03/03/2016 13:21, Tassi Pierluigi wrote:

> Ma mia percezione in merito alle statistiche segnalate su openHub è
> che ci siano la maggiorparte di sviluppatori LO che committano poco,
> quanto basta per ottenere la modifica che si prefiggono e poi
> spariscono.

Nei progetti open source completamente indipendenti, come LibreOffice,
per avere un numero stabile di core developers - oggi sono circa 300 su
base annua - bisogna averne almeno il triplo su base assoluta, proprio
perché c'è una grossa volatilità tra i nuovi committer (fisiologica).

Da alcuni mesi la fondazione ha assunto un consulente, che manco a farlo
apposta arriva proprio dal progetto AOO (Ian Iversen), che ha il compito
di aumentare il numero dei nuovi committer che rimangono invece di
lasciare il progetto (in alcuni casi, per motivi più che leciti, in
quanto arrivano, risolvono un problema che gli stava a cuore, e poi
lasciano il progetto perché nella vita fanno altro).

> Ho provato a capire se esiste un comitato di verifica delle 
> pull-request e del codice che viene committato ma non sono riuscito
> a trovarne evidenza.

E' ovvio che esiste, e si chiama Engineering Steering Committe. Per la
cronaca, tutti i commit passano da Gerrit, dove vengono filtrati, e poi
vengono inseriti su master perché il codice venga compilato ogni giorno
da una Tinderbox. Se la compilazione va a buon fine, il master passa ai
test, altrimenti torna indietro, e i committer ricevono un messaggio in
cui gli viene richiesta una revisione del (o dei) commit. I test sono
sia automatici sia manuali, e prevedono l'apertura/chiusura di una
batteria di migliaia di documenti.

> Ciò si è verificato nel caso in cui mi trovai a valutare un
> documento ODT creato con LO che fallisce la validazione perché uno
> sviluppatore cinese ha integrato una modifica che permette di avere
> testo con sfondo e bordo colorato come se fosse evidenziato (che AOO
> non permette).

Questo è possibile se si utilizza ODF 1.2 Extended, che consente
l'estensione dello standard (con funzionalità in corso di valutazione
per la versione successiva dello standard stesso). Nel caso di ODF 1.2
LibreOffice ha i punteggi di conformità più alti tra tutte le suite, con
l'esclusione di WebODF, che però nasce come "reference implementation
for conformance". I dati sui punteggi di conformità sono disponibili sul
sito delle ODF PlugFest, e sono comunque rilasciati con licenza Creative
Commons.

Tutti i software permettono di definire nelle opzioni la tipologia di
ODF utilizzata per il salvataggio dei documenti. Certo, in assenza di
sviluppatori, ODF 1.2 e ODF 1.2 Extended tendono a essere la stessa
cosa, ma lo standard rimarrebbe eternamente fermo (e invece si sta
discutendo la versione 1.3, di cui LibreOffice contiene alcune
funzionalità sperimentali come l'embedding delle font).

> Questo è quanto mi preoccupa oggi giorno nella comunità di LO: la 
> presenza di tantissimi sviluppatori che contribuiscono spot senza
> che un sistema organizzato di controllo qualità verifichi non solo
> che il software rimanga funzionante ma che sia anche coerente allo
> standard ODF.

Il Governo Inglese ha scelto LibreOffice come reference implementation
dello standard ODF, che è stato adottato come unico standard per lo
scambio dei documenti nella pubblica amministrazione. Anche loro
incompetenti?

Nella verifica dello standard, quello che conta è ODF 1.2 - ovvero il
formato standard ISO - e non ODF 1.2 Extended, che contiene tutte le
sperimentazioni necessarie per l'evoluzione dello standard.

> Per quanto riguarda la presenza di aziende tra gli sviluppatori, 
> anche nella comunità LO la presenza è importante poiché sebbene sia 
> regolamentata dalla The Document Foundation per mezzo di limitazioni 
> alla quantità di contribuenti non è regolamentato il numero di 
> commit. Quindi mi risulta in questo momento che poche persone 
> effettuano migliaia di commit, e tante persone soltanto decine di 
> commit.

Prima di tutto, la presenza delle aziende è regolamentata - ergo,
limitata al 30% dei voti per garantire l'indipendenza del progetto -
negli organismi di controllo, ovvero Board of Directors e Membership
Committee, e non certo a livello di sviluppo. Prova ne è che il solo
Caolan McNamara, sviluppatore RedHat, fa il 20% di tutti i commit.

Sul fatto che ci siano pochi committer con un numero elevato di commit e
tanti con un numero ridotto ho già risposto. Deriva dalla necessità di
attrarre tanti committer per averne un numero elevato di stabili (siamo
intorno a 300 su base annua ormai da diversi anni).

Naturalmente, un progetto non indipendente come Apache OpenOffice ha gli
sviluppatori pagati da una singola azienda che lavorano a tempo pieno
(peraltro, erano solo 5), ma se questi lasciano rimane senza
sviluppatori (come è successo nella realtà).

LibreOffice in un giorno ha più committer "regolari" (ovvero, che
lavorano solo su LibreOffice) di tutti gli altri progetti di software
libero che non fanno riferimento a una sola azienda, e in ogni caso ne
ha un numero sempre confrontabile con quelli di questi progetti (ne ha
lo stesso numero di Google Chrome e più di Mozilla Firefox, e molti di
più di quanti ne aveva OpenOffice ai tempi di Sun).

> Naturalmente il brulicare di LO relativamente a AOO giova comunque 
> alla crescita e diffusione dello standard ODF sebbene però ipotizzo 
> che sia minato dagli sviluppatori spot che, secondo me, rischiano di 
> renderlo instabile e farlo somigliare a OOXML.

Se "brulicare" significa avere sviluppatori, ben venga il brulicare.

Per quanto riguarda lo standard ODF, credo sia il caso di sottolineare
come The Document Foundation e le singole aziende che contribuiscono a
LibreOffice come CIB, Collabora e RedHat facciano parte del comitato
tecnico, mentre IBM è completamente uscita.

In questo momento, i membri con diritto di voto del comitato tecnico ODF
sono i seguenti:

*Thorsten Behrens, CIB Labs*
*Andras Timar, Collabora Productivity*
Patrick Durusau, Individual (Chair)
Andreas Guelzow, Individual
Thomas O'Reilly, Individual
Svante Schubert, Individual
Jos van den Oever, Logius (Chair)
Darrin House, Microsoft
Péter Rakyta, MultiRacio
*Michael Stahl, Red Hat*
*Regina Henschel, The Document Foundation*

4 membri su 11 fanno parte dell'ecosistema LibreOffice, per cui direi
che l'affermazione secondo la quale LibreOffice gestisce ODF in modo non
rigoroso viene perlomeno ridimensionata.

Cordiali saluti.

-- 
Italo Vignoli - italo@vignoli.org
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Re: [utenti-it] R: [utenti-it] R: [utenti-it] versioni nuove

Posted by Massimo Manca <m....@micronengineering.it>.
Il 04/03/2016 10:03, Marco Ciampa ha scritto:
> On Fri, Mar 04, 2016 at 09:14:42AM +0000, Tassi Pierluigi wrote:
>> Per come la penso, le comunità sono alimentate dalle emozioni e le
>> aziende sono alimentate dai profitti, è anche vero che i profitti
>> generano emozioni... Probabilmente questo è il motivo della coesione...
>> :)
> Probabilmente i profitti generano emozioni positive solo a chi li riceve
> (e alle volte generano emozioni anche a chi non riceve profitti, ma non
> sono lo stesso tipo di emozioni... ;-) mentre le emozioni positive delle
> comunità del SL toccano tutti, autori e utenti. Almeno per me è così.
Il modello di business dell'open source è diverso da quello cui le
aziende produttrici di software sono abituate ma open source non
significa free o FOSS e può generare profitti rilevanti se applicato
correttamente, vedi ad esempio RedHat.

Personalmente anche io trovo difficile applicare a 360 gradi il modello
open source e nel caso dei grandi progetti avere a disposizione il
codice sorgente è abbastanza inutile se pensiamo di fare manutenzione da
soli, serve per forza una comunità.

Però questo non vuol dire che non ci siano aziende abili ad usare questo
modello di business.

E questo non vuol dire nemmeno che chi vi lavori vi lavori gratis, nei
progetti di interesse per un'azienda è normale che vi dedichi uno o due
sviluppatori anche solo a part-time. Ma comunque facendoli lavorare in
comunità altrimenti i risultati non possono essere significativi.
Eclipse è uno dei casi più eclatanti che io conosca come ricaduta. Nato
in IBM ed ora gestito come progetto open source da una comunità di
membri che coinvolge varie aziende nel progetto base e molte di più per
i plugin (gratis o a pagamento che siano). Quindi i plugin e
l'assistenza sono 2 chiari esempi di business trainati dall'open source.
>
> --
>
>
> Marco Ciampa
>
> I know a joke about UDP, but you might not get it.
>
> +------------------------+
> | GNU/Linux User  #78271 |
> | FSFE fellow       #364 |
> +------------------------+
>
>
> ---------------------------------------------------------------------
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>



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Re: [utenti-it] R: [utenti-it] R: [utenti-it] versioni nuove

Posted by Marco Ciampa <ci...@libero.it>.
On Fri, Mar 04, 2016 at 09:14:42AM +0000, Tassi Pierluigi wrote:
> Per come la penso, le comunità sono alimentate dalle emozioni e le
> aziende sono alimentate dai profitti, è anche vero che i profitti
> generano emozioni... Probabilmente questo è il motivo della coesione...
> :)

Probabilmente i profitti generano emozioni positive solo a chi li riceve
(e alle volte generano emozioni anche a chi non riceve profitti, ma non
sono lo stesso tipo di emozioni... ;-) mentre le emozioni positive delle
comunità del SL toccano tutti, autori e utenti. Almeno per me è così.

--


Marco Ciampa

I know a joke about UDP, but you might not get it.

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[utenti-it] R: [utenti-it] R: [utenti-it] versioni nuove

Posted by Tassi Pierluigi <PT...@Regione.Emilia-Romagna.it>.
-----Messaggio originale-----
Da: Marco Ciampa [mailto:ciampix@libero.it] 

On Thu, Mar 03, 2016 at 12:21:11PM +0000, Tassi Pierluigi wrote:
> Per quanto riguarda la presenza di aziende tra gli sviluppatori, anche 
> nella comunità LO la presenza è importante poiché sebbene sia 
> regolamentata dalla The Document Foundation per mezzo di limitazioni 
> alla quantità di contribuenti non è regolamentato il numero di commit. 
> Quindi mi risulta in questo momento che poche persone effettuano 
> migliaia di commit, e tante persone soltanto decine di commit.

Permettetemi della facile ironia. La situazione che descrivi è esattamente quella del kernel di Linux: pochi committer fanno molti commit e molti committer fanno pochi commit.
La bassa qualità del codice è sotto gli occhi di tutti... ;-)

Infatti la comunità di BSD ne critica il codice del kernel Linux motivando che è non sia completamente "pulito" e che contiene easter-eggs o quantità di commenti fuori tema, per quanto simpatici.

Oracle ha sfasciato tutte le comunità open source che ha toccato, oggi succede a MySQL, "ieri" è successo ad AOO. A me dispiace molto perché è quanto di più deprimente abbia mai sperimentato. 

Per come la penso, le comunità sono alimentate dalle emozioni e le aziende sono alimentate dai profitti, è anche vero che i profitti generano emozioni... Probabilmente questo è il motivo della coesione... :)

Re: [utenti-it] R: [utenti-it] versioni nuove

Posted by Marco Ciampa <ci...@libero.it>.
On Thu, Mar 03, 2016 at 12:21:11PM +0000, Tassi Pierluigi wrote:
> Per quanto riguarda la presenza di aziende tra gli sviluppatori, anche
> nella comunità LO la presenza è importante poiché sebbene sia
> regolamentata dalla The Document Foundation per mezzo di limitazioni alla
> quantità di contribuenti non è regolamentato il numero di commit. Quindi
> mi risulta in questo momento che poche persone effettuano migliaia di
> commit, e tante persone soltanto decine di commit.

Permettetemi della facile ironia. La situazione che descrivi è
esattamente quella del kernel di Linux: pochi committer fanno molti
commit e molti committer fanno pochi commit.
La bassa qualità del codice è sotto gli occhi di tutti... ;-)

Saluti,

--


Marco Ciampa

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RE: [utenti-it] R: [utenti-it] versioni nuove

Posted by Tassi Pierluigi <PT...@Regione.Emilia-Romagna.it>.
Rispondo all'intervento di Italo con la mia personale opinione. 
Che non necessariamente rispecchia quella dell'ente, visto considerata la mia presenza in questa mailing list in qualità di utilizzatore italiano di AOO.

Da: Italo Vignoli [italo@vignoli.org]
Inviato: giovedì 3 marzo 2016 12:03

[...]

ULTIMI 12 MESI

[...] il confronto è eloquente), sintetizzati nel riquadro Activity:
AOO: https://www.openhub.net/p/openoffice
LibreOffice: https://www.openhub.net/p/libreoffice
Sono certo che questo intervento scatenerà i soliti flame.

Sembra che Italo ed io siamo d'accordo che misurare i download o le parole chiave non sia un metodo piuttosto oggettivo per misurare una comunità. 
Ma mia percezione in merito alle statistiche segnalate su openHub è che ci siano la maggiorparte di sviluppatori LO che committano poco, quanto basta per ottenere la modifica che si prefiggono e poi spariscono.

Ho provato a capire se esiste un comitato di verifica delle pull-request e del codice che viene committato ma non sono riuscito a trovarne evidenza.

Ciò si è verificato nel caso in cui mi trovai a valutare un documento ODT creato con LO che fallisce la validazione perché uno sviluppatore cinese ha integrato una modifica che permette di avere testo con sfondo e bordo colorato come se fosse evidenziato (che AOO non permette).

Queste caratteristiche in un documento ODF sono permesse per elementi contenitori (tabelle, didascalie) ma non per contenuti come il testo, pertanto la validazione fallisce.
Cercando tra i ticket ed issues di LO trovai l'intervento dello sviluppatore cinese al quale volevo chiedere lumi, che però è sparito, irraggiungibile.
Gli serviva questa modifica, l'ha integrata ma sembra che nessun core developer o comunque coordinatore / quality assurance abbia verificato che fosse compatibile con lo standard ODF.

Questo è quanto mi preoccupa oggi giorno nella comunità di LO: la presenza di tantissimi sviluppatori che contribuiscono spot senza che un sistema organizzato di controllo qualità verifichi non solo che il software rimanga funzionante ma che sia anche coerente allo standard ODF. A maggior ragione questa mia personale percezione si manifesta per il branch «fresh» che procede verso le innovazioni più spinte.

Per quanto riguarda la presenza di aziende tra gli sviluppatori, anche nella comunità LO la presenza è importante poiché sebbene sia regolamentata dalla The Document Foundation per mezzo di limitazioni alla quantità di contribuenti non è regolamentato il numero di commit. Quindi mi risulta in questo momento che poche persone effettuano migliaia di commit, e tante persone soltanto decine di commit.

Naturalmente il brulicare di LO relativamente a AOO giova comunque alla crescita e diffusione dello standard ODF sebbene però ipotizzo che sia minato dagli sviluppatori spot che, secondo me, rischiano di renderlo instabile e farlo somigliare a OOXML.

----
Cordiali saluti, Pierluigi Tassi





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Re: [utenti-it] R: [utenti-it] versioni nuove

Posted by Italo Vignoli <it...@vignoli.org>.
On 03/03/2016 08:28, Roberto Crosio wrote:

> Mi limito ad indicare quanto mi fu detto da una persona che lavora a 
> tempo pieno nell'ambito IT.

Talvolta, anche le persone che lavorano a tempo pieno nell'IT prendono
delle topiche, e direi che in Italia su LibreOffice di topiche ne hanno
prese diverse, e di dimensioni significative.

> Libre Office è usato dai privati (anche perché con le distro linux
> se lo trovano già preinstallato), mentre nelle aziende è preferibile 
> Apache Open Office perché più stabile; un po' quello che capita tra 
> la distribuzione linux Debian e le altre ....

La situazione è esattamente opposta, ovvero AOO è usato di più a livello
individuale come effetto della maggiore popolarità del brand OpenOffice
e del fatto che gli aggiornamenti delle copie installate puntano ad AOO.

A livello mondiale, e ormai anche in Italia (visto che AOO viene ormai
usato solo da Regione Emilia Romagna), tutte le organizzazioni di una
certa dimensione sono passate - all'estero sin dal primo momento - a
LibreOffice.

Questa è una lista di quelle conosciute:

Governo Francese (500.000 PC), Comunitat Valenciana (120.000 PC),
Ministero della Difesa Olandese (50.000 PC), Città di Monaco di Baviera
(15.000 PC). Erano tutti partiti con OpenOffice, e sono tutti passati a
LibreOffice. Tutti incompetenti?

Ospedali di Copenhaghen (25.000 PC), Gruppo Banco Popolare (15.000 PC),
Stato Maggiore della Difesa (150.000 PC), Regione Umbria (3.000 PC),
Province di Cremona e Macerata (500 PC ciascuna), Provincia di Milano
(1.200 PC), Comuni di Piacenza e Reggio Emilia (500 PC ciascuno), sono
partiti direttamente con LibreOffice. Tutti incompetenti?

La Provincia di Trento aveva iniziato a migrare ad AOO, ma dopo circa un
anno dall'inizio della migrazione è passata a LibreOffice.

La Provincia di Bolzano sta migrando a LibreOffice, la Regione Valle
d'Aosta sta iniziando il processo di migrazione a LibreOffice, la
Regione Piemonte dovrebbe iniziare a breve.

Facendo qualche ricerca potrei aggiungere altri nomi, ma credo di aver
già fornito un elenco abbastanza esauriente. Tutti incompetenti?

> E' vero che questa considerazione risale ad almeno 2/3 anni fa, ma 
> l'inprinting ed il feedback mi sembrano chiari.

In Italia c'è stato chi ha fatto propria la teoria secondo la quale AOO,
essendo sostenuto da IBM (gli sviluppatori a tempo pieno, quando
c'erano, erano pagati da IBM), era un prodotto più professionale e più
solido, e di conseguenza ha sposato la tesi - creata da IBM (che ha
creato il progetto AOO con la speranza di uccidere LibreOffice, fatto
ormai riconosciuto dalla stessa IBM) - che LibreOffice fosse un software
"sperimentale".

Tutto questo è successo solo in Italia, visto che al di fuori
dell'Italia la comunità AOO non ha mai contato su più di una ventina di
membri attivi a livello mondiale, a cui si sono aggiunti personaggi che
per motivazioni personali hanno assecondato il progetto di eliminazione
di LibreOffice (basta leggere gli archivi della mailing list AOO per
avere una conferma di questo fatto).

Giova ricordare che gli sviluppatori IBM sono scomparsi dal progetto AOO
a tre anni esatti di distanza dalla creazione del progetto, quando è
stato chiaro che l'obiettivo di uccidere LibreOffice era fallito, per
cui il budget triennale stanziato nel 2011 non è stato rinnovato (e gli
sviluppatori sono stati dirottati su altri progetti: oggi almeno uno di
loro lavora a tempo pieno su LibreOffice).

> E' corretto però avere dati oggettivi "tecnici", e non di
> statistiche sui downloads, ad esempio.

I dati oggettivi sono stati forniti a più riprese, anche se Rob Weir di
IBM li ha sempre tacciati di dati "falsificati" (e per sostenere questa
posizione ha falsificato i dati di AOO su OpenHub, ma nonostante questo
non è mai riuscito a produrre dei dati tali da corroborare la sua tesi,
secondo la quale i numeri di AOO erano migliori di quelli di LibreOffice).

Comunque, questi sono i dati aggiornati che visualizzano l'attività di
sviluppo corrente sui repository:

ULTIMO MESE

AOO: https://github.com/apache/openoffice/pulse/monthly
LibreOffice: https://github.com/LibreOffice/core/pulse/monthly

ULTIMI 12 MESI

AOO: https://github.com/apache/openoffice/graphs/commit-activity
LibreOffice: https://github.com/LibreOffice/core/graphs/commit-activity

Guardare sempre con attenzione la scala sulla sinistra dei grafici.

Per la cronaca, questi sono i dati OpenHub (nonostante quelli di AOO
continuino a essere ampiamente taroccati con l'aggiunta del wiki e del
sito al repository del codice sorgente, tanto che stando a questi dati
un terzo del codice sorgente di AOO è scritto in HTML, il confronto è
eloquente), sintetizzati nel riquadro Activity:

AOO: https://www.openhub.net/p/openoffice
LibreOffice: https://www.openhub.net/p/libreoffice

Sono certo che questo intervento scatenerà i soliti flame. Per chi
volesse saperne di più sulle mie posizioni, ovviamente schierate dalla
parte di LibreOffice (essendo uno dei fondatori del progetto), c'è il
blog all'indirizzo: http://www.italovignoli.com.

-- 
Italo Vignoli - italo@vignoli.org
mobile +39.348.5653829 - skype italovignoli
jabber / sip italo@libreoffice.org
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Re: [utenti-it] versioni nuove

Posted by roberto Tomasi <r....@animalitalia.it>.
anche per me i due programmi hanno vantaggi e svantaggi paralleli. AOO 
ha il terrificante problma che, a sorpresa di tanto in tanto, si blocca 
con il copia-incolla di fogli di calcolo (come avevano segnalato altri 
utenti), facendo perdere tutto il non salvato. Entrambi sono 
incompatibili chi con uno chi con un altro programma (un cliente ha 
dovuto togliere AOO e mettere LO perché il gestionale si bloccava).
Certo se constatassi che LO (che uso poco) non fa il crash con il 
copia-incolla lo userei come principale.
La curiosità è che posso copiare i dati dei fogli di calcolo da Excel a 
AOO o LO o viceversa, mentre fra LO e AOO no, rifiutano di parlarsi.
Ciao
Roberto

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Re: [utenti-it] versioni nuove

Posted by diego maniacco <di...@gmail.com>.
Buonasera.
Io ho Kbuntu 14.04 su un pc vecchio di 10 anni; per ragioni varie ho 
installato almeno 4 versioni parallele di LO seguendo i consigli che si 
trovano sul forum di Ubuntu per installazione manuale (si installano in 
/opt). Non si intralciano, a patto di fare attenzione con la modalità 
QuickStart. Ovviamente vanno usate una alla volta.

diego


On 03/03/2016 22:25, Italo Vignoli wrote:
> On 03/03/2016 21:58, Valerio Messina wrote:
>
>> sul PC di casa con Linux è preinstallato LO4.2.8 e ho installato anche
>> LO5.0.3 e AOO4.1.2
> Quale distribuzione utilizzi? Installi LibreOffice scaricando la
> versione fornita da TDF o dai repository della tua distribuzione? Spero
> che installando LO 5.0.3 tu abbia fatto il purge di LO 4.2.8, perché la
> coesistenza di due installazioni può creare qualche problema. Inoltre,
> aggiornerei a LibreOffice 5.0.5.
>
> Io utilizzo Ubuntu 14.04 LTS con il kernel aggiornato, e LibreOffice non
> è mai crashato, anche quando è stato sottoposto a prove estreme (io
> faccio molte presentazioni, e sono arrivato ad averne aperte almeno una
> decina - ognuna con oltre 50 slide - senza nessun problema).
>
> Ovviamente, utilizzo sempre l'ultimissima versione disponibile nei
> repository Canonical per cui adesso sto lavorando con LibreOffice 5.1.1
> (che però non ha mai creato nessun problema).
>
>> mentre sul PC della ditta con Win7 ho installato sia LO5.1.0 che AOO4.1.2
> Per un utilizzo aziendale, non si dovrebbe mai installare l'ultima
> versione. Lo scriviamo in tutti i modi, a partire dal comunicato stampa
> e dal messaggio di annuncio. Il software è stabile, ma ovviamente va
> testato con tutte le configurazioni possibili, ed è meglio che lo
> facciano gli utenti individuali.
>
> Tu hai la versione più collaudata a casa, e la versione meno collaudata
> in ufficio, ovvero esattamente il contrario di quello che suggeriamo di
> fare.
>


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Re: [utenti-it] versioni nuove

Posted by Italo Vignoli <it...@vignoli.org>.
On 03/03/2016 21:58, Valerio Messina wrote:

> sul PC di casa con Linux è preinstallato LO4.2.8 e ho installato anche
> LO5.0.3 e AOO4.1.2

Quale distribuzione utilizzi? Installi LibreOffice scaricando la
versione fornita da TDF o dai repository della tua distribuzione? Spero
che installando LO 5.0.3 tu abbia fatto il purge di LO 4.2.8, perché la
coesistenza di due installazioni può creare qualche problema. Inoltre,
aggiornerei a LibreOffice 5.0.5.

Io utilizzo Ubuntu 14.04 LTS con il kernel aggiornato, e LibreOffice non
è mai crashato, anche quando è stato sottoposto a prove estreme (io
faccio molte presentazioni, e sono arrivato ad averne aperte almeno una
decina - ognuna con oltre 50 slide - senza nessun problema).

Ovviamente, utilizzo sempre l'ultimissima versione disponibile nei
repository Canonical per cui adesso sto lavorando con LibreOffice 5.1.1
(che però non ha mai creato nessun problema).

> mentre sul PC della ditta con Win7 ho installato sia LO5.1.0 che AOO4.1.2

Per un utilizzo aziendale, non si dovrebbe mai installare l'ultima
versione. Lo scriviamo in tutti i modi, a partire dal comunicato stampa
e dal messaggio di annuncio. Il software è stabile, ma ovviamente va
testato con tutte le configurazioni possibili, ed è meglio che lo
facciano gli utenti individuali.

Tu hai la versione più collaudata a casa, e la versione meno collaudata
in ufficio, ovvero esattamente il contrario di quello che suggeriamo di
fare.

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Re: [utenti-it] versioni nuove

Posted by Valerio Messina <ef...@iol.it>.
ciao,
io ti segnalo la mia esperienza personale (che ovviamente non fa 
statistica perché singola):
sul PC di casa con Linux è preinstallato LO4.2.8 e ho installato anche 
LO5.0.3 e AOO4.1.2
mentre sul PC della ditta con Win7 ho installato sia LO5.1.0 che AOO4.1.2

A casa sono praticamente obbligato ad usare AOO perché LO mi manda in 
crash GnomePanel poco dopo che ci lavoro, ed è l'unico programma che 
crea questo problema. Avvio LO velocemente quando mi serve una delle 
poche ma molto utili funzioni nuove che ha in più rispetto ad AOO.
Sul PC della ditta uso principalmente AOO perché LO si chiude molto più 
spesso di AOO. Qualche rara volta succede anche con AOO, ma non più di 
quando succeda con MS Office. Anche qui alla fine tendo ad avviare LO 
quando mi serve una delle funzioni aggiuntive o nei casi in cui AOO ha 
un baco risolto invece in LO.

La mia conclusione da utente avanzato è che i due programmi sono quasi 
identici, si passa da uno all'altro senza dolore, i file sono 
perfettamente compatibili (per la mia esperienza), ma per me AOO è più 
stabile di LO, e LO ha qualche funzione in più che AOO non ha.

Il numero degli sviluppatori è certamente maggiore su LO rispetto a 
quelli di AOO, sarebbe interessante sapere il numero di utenti in Italia.

Infine mi fa veramente piacere leggere i numeri che avete citato di 
adozioni di LO nel mondo e in Italia, tutte installazioni sottratte a MS 
Office. In effetti sia AOO che LO sono prodotti al 98% del livello di MS 
Office, e anzi in alcuni aspetti sono decisamente migliori, cito il 
modulo Draw come esempio.

Valerio


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Re: [utenti-it] R: [utenti-it] versioni nuove

Posted by Marco Ciampa <ci...@libero.it>.
Mi limito ad esporre la mia (non troppo per la verità) opinione.

On Thu, Mar 03, 2016 at 07:28:46AM +0000, Roberto Crosio wrote:
> Buon giorno a tutti,
> 
> In merito alla scelta di "far puntare" a LibO e non più ad AOO il suo
> "manualone", a Francesca avevo già fatto sapere quale sia la mia
> opinione, ma il manuale è suo, per cui scelga quale strada percorrere.

Concordo

> Mi limito ad indicare quanto mi fu detto da una persona che lavora a
> tempo pieno nell'ambito IT.
> 
> Libre Office è usato dai privati (anche perché con le distro linux se
> lo trovano già preinstallato), mentre nelle aziende è preferibile Apache
> Open Office perché più stabile; un po' quello che capita tra la
> distribuzione linux Debian e le altre ....
> 
> E' vero che questa considerazione risale ad almeno 2/3 anni fa, ma
> l'inprinting ed il feedback mi sembrano chiari.
> 
> Se poi AOO stia perdendo irrecuperabilmente colpi e LibO ne sia
> diventato il suo erede naturale, beh...., allora sono pronto a
> riconsiderare la faccenda.

È esattamente questo il punto. L'informazione che ha ricevuto era vera
qualche anno fa, quando LibreOffice era sottoposto ad un intenso lavoro
di revisione interna che ha portato a delle temporanee instabilità,
rispetto a AOO. Ma questo, mi sento di dire, non è più vero dato che
l'operazione ha, alla lunga, aumentato l'affidabilità generale del
sistema.

Il risultato netto (per me) è stato che, per esempio, solamente con le
ultime versioni di LibreOffice (sia le stabili -still- che le nuovissime
-fresh-) sono stato finalmente in grado di aprire e modificare un enorme
documento (l'annuario della scuola per cui lavoro) scritto in Word 2007,
operazione che fa orribilmente "scoppiare" qualunque versione di AOO io
abbia provato fino ad ora.
Ma questa testimonianza potrebbe essere un caso e statisticamente non è
così importante per tutti come lo è per me.

Per cui mi sento di dire che la situazione attuale _potrebbe_ essere
cambiata o essere _in procinto di cambiare_, tanto da dire che è il caso
di usare l'espressione anglosassone "your mileage may vary" ovvero è
meglio verificare caso per caso perché per ogni utente la situazione
potrebbe essere diversa.

Certo il fatto che una grande quantità di sviluppatori si sia spostata da
AOO a LibO pone senza dubbi delle perplessità sulla differenza di qualità
del codice in questo momento e nel futuro, ma questo non è sempre detto
sia significativo. Ci sono progetti open di qualità eccelsa che superano
progetti proprietari nella qualità del codice, che constano di un numero
di sviluppatori veramente esiguo (es. GIMP). Anche qui perciò è meglio
essere cauti.

> E' corretto però avere dati oggettivi "tecnici", e non di statistiche
> sui downloads, ad esempio.

Bravo, sono completamente d'accordo, e aggiungo che, informarsi è bene,
ma fare delle prove personalmente e verificare se le informazioni che si
trovano in Internet siano fondate o meno è sempre una buona idea.

Per cui suggerisco di tenere sotto controllo la situazione e verificare
personalmente e periodicamente la qualità di ambedue i progetti. Questo è
l'unico modo per evitare i luoghi comuni e quindi avere delle spiacevoli
sorprese nel tempo.

Saluti.

--


Marco Ciampa

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